Elsie de Wolfe è la prima interiori designer o arredatrice della storia e colei che ha inventato di fatto l’interior design.
“Renderò bello tutto ciò che mi circonda – questa sarà la mia vita” Elsie de Wolfe“.
Con questa citazione – manifesto vogliamo iniziare a raccontare di lei, di Elsie, della designer.
Classe 1859, newyorchese, conosciuta anche come Lady Mendl, la Wolfe è senza dubbio un’icona di stile e di modernità senza pari, purtroppo però troppo poco conosciuta e raccontata. Scopriamo qui tutto sulla madame dai guanti bianchi che con il suo carisma rese l’arredo indoor una vera arte contemporanea e avveniristica.
Chi era
Nata nel 1859 e morta nel 1950, è stata un’attrice e decoratrice di interni americana, la prima donna a vestire i panni di questa figura professionale ancora agli albori un tempo. In particolare la Wolfe iniziò a sostituire dettagli dello sfarzoso stile vittoriano a elementi più leggeri, intimi. Non solo, la Wolfe studiò disposizioni ad hoc per rendere le stanze, specie quelle degli scrittori e degli artisti, più ordinate e funzionali. Le sue amicizie e conoscenze influenti dell’alta borghesia l’hanno sicuramente aiutata ed entrare in contatto con quel mestiere eclettico e creativo, una volta solo destinato agli uomini. Ma il suo talento, la sua caparbietà hanno fatto il resto e ora siamo appunto qui a parlarne.
Carriera e studi
Il suo primo incarico? La progettazione di interni del Colony Club di New York. Non fu un architetto, ma una vera autodidatta che però riuscì a trasformare la “semplice” figura del decoratore in qualcosa di più, nel moderno ruolo dell’interior designer. Ad affermarlo è pure il tabloid New Yorker. Il suo stile? Sicuramente innovativo, portato alla funzionalità ma senza rinunciare al design, proprio come l’arredamento indoor più attuale vuole. I suoi topic sono individuabili nel suo libro, The House in Good Taste del 1913, ancora oggi d’ispirazione ai designer più eclettici.
Stile e tendenze
Elsie de Wolfe, prima interior designer donna della storia, aveva uno stile fresco, innovatore e creativo. Tra le cose che proprio non sopportava c’erano lo Stile Vittoriano in toto, ma più precisamente non amava i mobili Morris che definiva “sottaceto e prugna”, li trovava troppo austeri, pesanti, rigidi e le ricordavano quei fasti dell’infanzia, o forse semplicemente la de Wolfe era satura di quello stile e ricercava qualcosa di più personale, vivido, dinamico, sognante. Il suo mantra era: “Esprimerete voi stessi nella vostra casa, che lo vogliate o meno“. Elsie de Wolfe aveva un gusto unico per l’epoca e dannatamente sofisticato; si pensi che ordinava i suoi capi haute couture direttamente da Parigi. Nell’arredo utilizzava di sovente gli specchi, che davano luce e ampiezza agli ambienti, i colori pallidi, Chinoiserie, scenografici effetti trompe l’oeil. Non solo, molti elementi decorativi dei suoi indoor erano frutto di influenze teatrali, della moda british dell’epoca e francese del XVIII secolo.
Il suo era uno stile eclettico ma contemporaneo, un connubio perfetto tra passato, presente e futuro che ancora oggi affascina i creativi di tutto il mondo. La commissione più celebre che ricevette Elsie de Wolfe fu l’ordine di riassettare a livello stilistico e funzionale l’arredamento e il design delle stanze private del palazzo, in stile rinascimentale, di Henry Clay Frick. Costui fu uno dei magnati più ricchi e potenti d’America, il palazzo in questione si trovava sulla notissima 5th Avenue e la de Wolfe ci lavorò nel 1913. Mentre le altre dimore che arredò, sempre private, erano dislocate a Manhattan, Beverly Hills, Parigi e Saint Tropez.
Curiosità
Una delle frasi più celebri di Elsie de Wolfe? La riposta alla domanda di un avvocato: “Cosa fate nella vita Miss de Wolfe?” E lei rispose: “Creo bellezza!”. Questo incarna la sua personalità, il suo estro, la sua decisione e caparbietà. Da anni era legata alla sua compagna storica, Elisabeth Marbury, nonostante il suo matrimonio di facciata, e di interesse secondo alcuni, con Sir Charles Mendl. Era sopra le righe, per certi versi un “maschiaccio” ma al contempo amante della sua femminilità e ambiguità. Amava il bello e voleva che tutti ne godessero nelle loro dimore. Non c’è dubbio, Elsie de Wolfe fu colei che inventò la professione dell’interior designer perché vedeva la casa come autentico strumento d’espressione dell’interiorità individuale.