Quantità di espressioni e livelli qualitativi elevati: ecco i tratti distintivi della ceramica made in Italy del XX secolo.
La ceramica italiana del Novecento è una forma d’arte che nel tempo è riuscita a guadagnarsi un posto d’onore proprio come qualsiasi altra espressione artistica. Questo è stato possibile non soltanto per il livello qualitativo delle materie prime impiegate, ma anche per la quantità di espressioni in cui è stata rivisitata grazie a ceramisti, architetti e artisti che hanno scelto di portare il loro contributo.
Tendenze quali Art Nouveau, Futurismo e Informale hanno influenzato anche la lavorazione e modellazione della ceramica, così come le creazioni che hanno preso vita in questo periodo nel Bel Paese.
Ma quali sono le ragioni per cui la ceramica Made in Italy si presta tanto a subire molteplici sfaccettature artistiche? Per prima cosa questo materiale può presentare peculiarità differenzi in funzione dell’argilla da cui ha origine oltre che dalla percentuale di feldspati, sabbia silicea, ossidi di ferro, allumina e quarzo contenuti. Essenzialmente però i punti di forza risiedono in:
- Porosità, ovvero capacità di assorbire acqua rendendola più facilmente lavorabile
- Colore, variabile naturalmente dal bianco al rossastro in base al quantitativo dei componenti chimici presenti
- Ritiro, ciò la capacità di perdere dal 5 al 10% dell’acqua assorbita in fase di lavorazione
- Refrattarietà, in quanto resistente alle alte temperature
- Durezza
- Resistenza alla penetrazione con punte, all’abrasione e allo sfregamento
- Plasticità, in quanto consente di essere modellata in forme diverse senza grosse difficoltà
- Lavorabilità, che permette di sfruttare la ceramica per la creazione di vasi con modellazione al tornio, oppure subire un processo di laminazione per dar vita a piastrelle.
La nostra collezione di ceramiche.
In qualità di grandi estimatori in fatto d’arte, non potevamo esimerci dal possedere alcuni pezzi di pregio rientranti nella categoria ceramiche del Novecento.
Il servizio da tè in ceramica Tête à Tête di Gio Ponti per Pozzi Ginori è indubbiamente uno dei pezzi forte della nostra collezione. L’architetto e designer italiani considerato tra i più importanti del panorama del dopoguerra italiano, ha infatti disegnato un servizio composto da teiera, zuccheriera, lattiera, due tazzine e relativi piattini che costituiscono questo set. La peculiarità di questa creazione risiede nella tipica tavolozza di colori scelta, con sfumature dal blu al verde. Ovviamente a prova dell’originalità del set, sotto ogni elemento è presente la firma di Ponti.
Il piatto in ceramica Omaggio a Picasso del celebre maestro Renato Guttuso è un altro elemento della nostra collezione di cui andiamo particolarmente fieri. Si tratta di un piatto autentico numerato, per la precisione il numero 14 di 95 pezzi realizzati. Il suo diametro di 51 centimetri lo rende perfetto come centro tavola, per arredare soggiorni adagiato su tavoli o tavolini.
Sempre tra i pezzi in ceramica di cui andiamo particolarmente fieri, troviamo il vaso realizzato dal celebre argentiere Arrigo Finzi. Dalla forma rettangolare l’interno è completamente rivestito in oro zecchino e presenta anche un elemento mitologico a forma di fenicie che va ad arricchire il vaso.
Per rimanere nell’ambito vasi troviamo poi un pezzo Richard Ginori degli anni ’30. Dalla forma sinuosa ed elegante, dona armonia e si presta a essere posto in ambienti raffinati e dove il design non viene mai perso di vista.
Ultimo vaso che desideriamo mostrare è quello in ceramica smaltata CAS Vietri, della fabbrica Salernitata nata nel 1937 per mano di Vincenzo Solimene. Si tratta di una creazione che prevede la tecnica lanciata a mano con smalto al sale blu e bianco che da vita a una sorta di occhio umano.
Che dire? Non vi resta che scoprire questi pezzi direttamente nella nostra galleria!