L’artista americano che riscosse il suo maggior successo a Venezia.
Thomas Stearns nacque a Philadelphia nel 1936 e, dopo essersi diplomato alla Cranbrook Academy of Art il 1° novembre del 1960, approdò a Venezia per iniziare il suo incarico di guest designer presso la Venini, dove rimase sino al 1962.
Questo giovane e talentuoso artista conquistò sin da subito Checco Ongaro, noto Maestro della Vanini, con il quale diede avvio alla progettazione di una serie di vasi e oggetti in vetro estremamente raffinati e innovativi. Proprio una di queste opere vinse addirittura la medaglia d’oro alla Biennale di Venezia del 1962 per la categoria vetro, premio che però venne ben presto revocato dalla giuria quando si rese conto che la mente della creazione era statunitense.
I modelli di Stearns prodotti in un numero molto limitato di pezzi, dopo questo incidente di percorso, divennero assai richiesti e ricercati dai collezionisti, acquisendo un grandissimo valore.
Il punto forte di queste creazioni era dato da un’innovativa integrità scultorea che esprimeva alla perfezione lo spirito degli anni in cui gli stessi erano nati.
La Vanini negli anni sebbene avesse ospitato molteplici designer stranieri, trovò in Thomas Stearns il più influente, in quanto riuscì in pochi anni a cambiare la dinamica lavorativa tra designer e artigiano, grazie anche alla costante presenza alla fornace, sfidando quelle che in passato erano le tradizioni muranesi e le distinzioni di classe sociale.
Una volta tornato negli Stati Uniti, Stearns effettuò sperimentazioni su materiali plastici associate al mondo dell’arte. Morì infine nel 2006.
In ricordo del celebre Thomas Stearns
Da settembre 2019 a gennaio 2020 a Venezia, presso l’Isola di San Giorgio Maggiore alle Stanze del Vetro, venne organizzata la mostra “Thomas Stearns alla Vanini”, proprio in onore del celebre designer.
Piccole serie di vetri concepiti con un’espressione artistica di carattere scultoreo, facilmente distinguibili per le forme asimmetriche e organiche, oltre che per i singolari tessuti vitrei con inediti accostamenti cromatici.
Le sei opere più note, ovvero quelle che vennero presentate alla biennale di Venezia, includono:
- Cappello del Doge
- Vaso a doppio incalmo
- Nebbia lunare
- Spiralato
- Vaso ad incalmo
Il giovane designer nel suo periodo trascorso in Italia, non imparò mai realmente la nostra lingua, mantenendosi in uno stato di isolamento nel quale esplorò nuove direzioni e concetti. Si immerse completamente nella sua arte elaborando un vero e proprio tributo ai misteri veneziani, al fascino dei colori notturni e diurni della laguna.
Seguendo l’ispirazione del movimento Espressionista Astratto americano, cercò di catturare le emozioni attraverso forme e colori vivaci che ancora oggi appaiono contemporanei e senza tempo.